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Sono nato pochi giorni dopo la mitica Italia – Germania 4-3 e la leggenda vuole che a mia mamma siano venute le prime doglie proprio per la tensione durante i tempi supplementari.
La mia “malattia” per il calcio è probabilmente dovuta a questa coincidenza, mentre sempre la leggenda narra che sia diventato juventino perché i frequentatori del bar vicino a casa mia mi chiamavano “Anastasi”. A distanza di anni spero che non fosse per una somiglianza fisica, sennò vuol dire già a tre anni avevo le sopracciglia mega grandi e la faccia scura.
Sembra leggenda ma non lo è (documentato sull’album che accompagna la crescita dei neonati con foto, misurazioni dell’altezza, liste dei regali…) il fatto che la seconda parola pronunciata di senso logico è stata “Cuccureddu”. Ebbene sì, ho detto prima Cuccureddu che “mamma” o “babbo”. Da quel giorno ho vinto tanti scudetti, ho visto tante partite allo stadio (più di dieci anni di abbonamenti al Delle Alpi) e la “malattia” non accenna a diminuire. I sintomi sono chiari: passione per il bianco e nero in tutte le versioni, adorazione di Platini e Del Piero, odio (sportivo, visto che ho moltissimi amici viola) per la Fiorentina in tutte le sue versioni, abitudine a respingere con calma attacchi e frecciate degli avversari e catechismo, ovvero l’allargamento a più persone possibili del verbo juventino. Da qui è nato il gruppo Vaiano Bianconera: lo stendardo (autografato da Baggio nel 1993) l’ho creato io una ventina di anni fa e da allora è stato portato a Torino e in trasferta anche da altri amici.
Adesso certi equilibri sono mutati, dopo il ridicolo processo del 2006 anche la bandiera che svetta sulla torre di Maratona a Firenze è leggiadra se paragonata a qualcosa di nerazzurro. Lo schifo, il disprezzo e l'odio (stavolta non solo sportivo) che nutro verso la seconda squadra di Milano è un sentimento mai provato e del quale non posso certo vantarmi, ma tant'è! Credo che non ci sia immagine più adatta a descrivere gli interisti (parenti e amici esclusi..) dei denti del loro presidente...

Ma più delle parole contano le immagini, che potete "gustarvi" nella gallery a fianco.

INTERISTA PRIMO NEMICO